Una delle cose che non finiscono mai di stupire, in Italia, è non solo la qualità dei prodotti tipici disponibili ma anche la loro quantità, nel senso che non mancano davvero mai a tutti gli angoli del Belpaese. Oggi parliamo di una varietà di pomodoro tipica della Campania, il pomodorino del Piennolo del Vesuvio, la cui lavorazione si perde nel tempo ed è immutata da secoli.
Un prodotto tipico e squisitamente naturale, nella sua lavorazione, come nel caso di inserbo, azienda di eccellenza che propone prodotti campani tra cui i pomodorini del Piennolo nel pieno rispetto della tradizione. Per un sapore autentico che ben si presta nella preparazione di numerose ricette, perfette da portare in tavola tutti i giorni.
Origini del pomodorino del Piennolo
Il pomodoro è un ortaggio che presenta numerose proprietà benefiche e questo vale per tutte le sue varietà compresa quella del Piennolo. Che trova il suo ambiente naturale di elezione nel Vesuvio, dove viene coltivato fin dal 1902. Ricordiamo che il pomodoro è un ortaggio di recente introduzione nel territorio italiano e la sua storia è legata a quella della Scoperta dell’America, che ha visto proprio nei territori mediterranei quelli maggiormente capaci di valorizzarlo.
Ma torniamo al pomodorino del Piennolo, il cui metodo di coltivazione classico vede l’uso di sostegni in legno che permettono al pregiato ortaggio di non toccare terra e di prendere tutta la luce del sole. Che nel territorio alle pendici del Vesuvio sappiamo non mancare, trattandosi non a caso di uno dei luoghi più fertili dell’intero Stivale.
Il pomodorino del Piennolo ha un colore rosso intenso, proprio come il suo sapore che non delude mai. Fresco e allo stesso tempo piacevolmente dolce-acidulo. Questo grazie anche all’alta concentrazione di sali minerali e zuccheri la cui introduzione avviene in maniera naturale durante la coltivazione.
Quando lo si cucina, quindi, è importante fare in modo di non sovrastarlo, per esaltare al massimo la sua spiccata cordialità. Un faro da tenere presente in tutte le ricette che ci apprestiamo a proporvi che come vedrete non sono affatto complesse, ma non per questo meno gustose. Il merito va dato ai pomodorini del Piennolo del Vesuvio.
Primo piatto con… crostacei
La prima preparazione che vi proponiamo è una classica pasta coi crostacei che vede la presenza di diversi formati, ad esempio gli spaghetti o le bavette e, ovviamente, il pomodorino del Piennolo del Vesuvio schiacciato al naturale.
Il perché di questo accostamento? Semplice: niente è più delicato, quando cotto a puntino (cioè né troppo a lungo né troppo poco), dei crostacei, dagli scampi ai gamberi, che si trovano di varietà dal sapore incredibile lungo le coste del Mediterraneo da cui arrivano direttamente nelle pescherie del Belpaese.
Il pomodoro del Piennolo permette di realizzare una primo piatto di pesce d’autore, dove è la materia prima di per sé minimale a fare la differenza. Il segreto per rendere questo piatto unico? Oltre a prestare attenzione nel dosaggio dell’aglio è importante non sottovalutare la scelta dell’olio, il quale se è delicato è meglio. Da evitare, quindi l’olio extravergine d’oliva della Toscana, per fare un esempio, meglio uno del Sud della penisola e ancora meglio dell’anno nuovo, che si caratterizza per la texture più fresca.
Vi ricordiamo, inoltre, che una pasta fatta regola d’arte è quella con il solo pomodoro. Una ricetta tipica della tavola italiana che sembra semplice da realizzare anche se così non è. Il pomodoro del Piennolo si presta perfettamente per questa preparazione e riesce a fare la differenza. Vi sentirete dire, con la giusta cottura “che buona questa pasta”. E potrete dire (o pensare): merito del pomodoro del Piennolo, capace di stupire anche nei piatti più semplici.
Una pizza delicata
La pizza è un piatto che piace sempre, non solo quando si va fuori a cena e non si sa che cosa che cosa mangiare, ma anche in casa. Lo ha dimostrato la pandemia che ha portato le persone a cucinare e a esplorare mondi gastronomici inediti, utilizzando per i propri impasti tecniche nuove come il robot da cucina e antiche, con il revival del lievito madre.
Il pomodorino del Piennolo è perfetto sulla classica margherita dove si intende perfettamente con la mozzarella fiordilatte, delicata, genuina e di origine campana come lui. Un impasto delicato, meglio quindi evitare una farina integrale (dalla tipo 1 in giù vanno tutte bene), ben lievitato, una foglia di basilico e il gioco è fatto. Niente di più.
Se invece non volete rinunciare a stupire e sperimentare provate a sostituire la mozzarella con la stracciatella, il ripieno della burrata che si caratterizza per il suo sapore acidulo, gentile e generoso. Il pomodoro del Piennolo riuscirà così a esprimere tutto il suo potenziale. Il tocco in più? Dei gamberi appena scottati e delicatamente adagiati all’ultimo oppure, se volete osare, la bottarga di tonno (di muggine è troppo forte). Il risultato sarà sensazionale e voi sarete felici di aver scelto proprio il pomodorino del Piennolo.